venerdì 29 novembre 2013

Street art by Pixelpancho



Il suo "marchio di fabbrica" è riconoscibile: un robot dalle sembianze umane, un automa pronto ad eseguire meccanicamente qualsiasi compito gli si imponga.
Pixelpancho, alias Enrico, è uno street artist torinese, che inizia i suoi studi di graffitismo all'Accademia di Torino, per poi terminarli a Valencia.
Città spagnola, che gli ha permesso una grandissima libertà di espressione, di sperimentazione artistica e muraria, rispetto all'Italia che in queste cose sappiamo è ferma al Rinascimento!
E' un progetto che nasce nel 2001, dopo vari anni di graffitismo e vandalismo: ma grazie agli studi fatti, sapeva che poteva arrivare a comunicare qualcosa.
Quindi pensa a Pixelpancho come una persona a cui piacciono i robot, e con cui vuole comunicare.
La figura del robot, dagli anni '80 è stata un miraggio, un traguardo, la nostra più fedele ipotesi di un futuro prossimo: ma allo stesso tempo è anche la deificazione stessa dell'uomo.
Chi di noi anche una sola volta nella vita, non ha desiderato essere un robot?
Per fare un compito più velocemente in modo da stare più tempo con i propri amici, avere la loro "tenacia" di prestazione quando siamo sottoposti a forti ritmi lavorativi o di studio.
Della serie che il  robot "Emilio - il meglio" poteva già entrare nelle nostre case venti anni fa.
Non è un lavoro che da solo gli permette di "vivere", ed infatti lo associa a tanti altri piccoli lavoretti magari per negozi, commissioni, eventi.
Perchè diciamocelo, tra l'altro i materiali da disegno costano tantissimo!
Enrico, come vi dicevo prima, ha lavorato per diversi anni in Spagna, dove non era sottoposto ai serrati controlli della polizia italiana.
Questo lo ha fatto crescere, e lo ha reso più conscio della sua effettiva abilità artistica.
Ora, è tornato in Italia, nella sua città natale Torino, dove ha aperto un laboratorio.
Vi state chiedendo il motivo?
Semplice.
Lavora molto in Germania e in generale con l'Europa dell'Est, quindi, con il suo pulmino dell'89 che usa per trasportare materiali e attrezzi, non poteva affrontare viaggi in direttissima dalla Spagna.
Almeno in questo l'Italia è più centrale.
E chi lo sa poi, se dopo tante estati passate a 50°, sentisse il bisogno di tornare a raffreddarsi di nuovo...?
Grande mente, grande artista!


Love
CM



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