Era il 25 novembre 1960 quando tre sorelle, nonchè tre attiviste per i diritti e la democrazia, furono aggredite, torturate e massacrate da scagnozzi al servizio del dittatore domenicano Trujillo.
A 53 anni da allora, la violenza sulle donne non è cessata, anzi: il martirio di Patria, Minerva e Antonia Maria Teresa Mirabal, viene ricordato con una giornata internazionale indetta dall'Onu per dire STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE.
Oggi non ci sono più i mandanti-dittatori, ma piuttosto quei "piccoli incidenti domestici" che nascondono un abisso inconfessabile e quotidiano, fatto di uomini che dicono di amarle le loro donne.
7.295 denunce dallo scorso anno, e un +30% di maltrattamenti subiti in famiglia.
Tantissime le iniziative promosse a Roma.
Cartelloni pubblicitari con testimonial maschili come Cesare Prandelli, Daniele Silvestri, Alessandro Gassman, Claudio Bisio, che ci mettono la faccia per dire "NO".
O l'appuntamento previsto per questo pomeriggio (alle h 17) presso il Campidoglio, dove il Sindaco Marino e il ministro alle Pari Opportunità Alessandra Cattoi, si riuniranno per il collettivo rifiuto alla violenza sulle donne, e si uniranno al dolore dei familiari delle vittime.
Grazie ad Enel Sole, sul palazzo del Comune verrà proiettata la sagoma di una mano rossa che reca la scritta "Stop violence against women": qui si riuniranno associazioni femminili, politici, cittadine, studentesse, che simbolicamente "legheranno" la piazza con dei fili rossi.
Rossi come le scarpe che le donne della Cgil poseranno sulla scalinata del Campidoglio.
Scarpe che purtroppo non potranno essere più indossate.
Love for women
CM
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