martedì 12 novembre 2013

Cinechat with Spike Jonze


Posso dirlo a pieni polmoni - perchè ne vado proprio fiera-, che si è appena concluso l'incontro con il pluriapplaudito regista statunitense Spike Jonze, nome d'arte di Adam Spiegel, tenutosi sempre in occasione del Festival Internazionale del Film di Roma.
Aver avuto la possibilità di assistere il giorno prima alla proiezione in anteprima mondiale del suo ultimo capolavoro, HER, mi ha confermato quanto mi era arrivato di lui, attraverso il suo film.
Sì, perchè poi penso che alla fine gli attori siano dei messaggeri del regista, nonchè ideatore stesso della trama della pellicola in questo caso.
La semplicità con cui si è presentato a noi "terrestri" del pubblico (sì lo stimo così tanto da idolatrarlo), è stata talmente disarmante, che a momenti potevi pensare che sarebbe sceso dal palco per sedersi proprio accanto a te, per sentire gli altri che avrebbero discusso su di lui e sui suoi lavori.
Ai suoi esordi si è fatto conoscere come regista di videoclip musicali per i Daft Punk, Moby, e gli stessi Arcade Fire che forniscono la colonna sonora di HER.
Non si è alzato una mattina ed ha deciso di fare il regista.
Si è alzato una mattina e ha deciso di imbracciare la telecamera per registrare sé, i suoi progressi sullo skate, e i suoi amici.
Vorrete la fortuna, l'abilità, il momento favorevole, ma lui si è creato da solo, a partire da "Essere John Malkovich", il suo stile, il suo messaggio, il suo pubblico.
E a leggere articoli, interviste in tutti questi anni che l'ho seguito, penso che il plauso che abbia ottenuto sia davvero degno di nota, ma soprattutto, meritato.
Il suo creare interrogativi nello spettatore, credo sia la sua firma.
Già, perchè quanti possono correre il rischio di indagare sull'animo umano, senza avere il timore che dopo 10 minuti lo spettatore possa alzarsi dalla poltrona del cinema?
Lui ci riesce: per 2 ore riesce a tenere il tuo sguardo e la tua mente, rapiti da quel continuo ed incessante susseguirsi di scene-attori-ambientazioni-situazioni.
La ricetta che dà per vivere a pieno la vita?
Domandarsi, domandarsi continuamente chi siamo e dove andiamo.
Se non lo facciamo, rischiamo di perderci.
Hands up for you, Spike!

So much love
CM

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