
Appena tornata dalla mostra "Duchamp re-made in Italy", che sarà aperta al pubblico fino al 9 febbraio 2014 presso la GNAM (Galleria Nazionale di Arte Moderna), a Roma.
In occasione del centenario dal suo primo ready made, (Ruota di bicicletta 1913), saranno presentati i quattordici ready-made donati da Arturo Schwarz al museo nel 1997, assieme ad una selezione di importanti opere e documenti originali, fondamentali per la comprensione del percorso duchampiano.
Non vi nascondo che sono stata molto stimolata nell'andare a vedere questa mostra dal fatto che uno dei curatori è un mio professore universitario, Stefano Marson, grazie al quale i musei sono diventati per me fonte di riflessione, piuttosto che di ansia incondizionata.
Ma si sa, di fronte all'opera di Duchamp, tutti noi rimaniamo colpiti e affascinati.
La sua totale irriverenza nei confronti della "tradizione" lo fa sentire più vicino a noi, e non in quel paradiso aulico dove molte volte si auto-confinano gli artisti.
Attraverso i suoi ready-made Duchamp, inviava chiari messaggi: sottili ironie, la trasformazione dell'oggetto quotidiano in opera d'arte.
Parlo da assoluta amante dell'epoca dell'impressionismo e del puntinismo: l'arte moderna non è facile e semplice da comprendere.
L'occhio e la mente di fronte ad essa devono essere educati e abituati.
Rimango ancora a sentire persone che dicono "quello per aver tagliato una tela è diventato ricco".
Ma pensate che la vera finalità dell'artista sia quella di arricchirsi?
Non dobbiamo credere che tutti hanno menti bacate e devote al Dio Denaro.
Ci sono personalità come Modigliani, che vendevano i propri disegni per avere in cambio un piatto di zuppa.
Quindi, per una buona volta, riusciremo ad andare oltre alla superficialità, oltre la prima impressione, per scavare a fondo nelle motivazioni e nella comprensione del momento storico e del PERCHE' queste menti geniali hanno fatto dell'arte la propria vita?
Per chi si trova a Roma, direi: CONSIGLIATISSIMA!
Love
CM
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